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Il Rinascimento a Rovigo

Per Rovigo il Rinascimento fu un momento particolarmente fecondo grazie alla facilità di comunicazioni con Ferrara, Mantova, Vicenza, Padova. Esempio di architettura cinquecentesca è Palazzo Roverella, costruito a partire dal 1474 per volere dell'anziano e potente cardinale Bartolomeo Roverella, che voleva celebrare il prestigio della sua famiglia, originaria di Ferrara. Non si conosce il nome dell'autore, ma il riferimento più volte riproposto è a Biagio Rossetti, noto architetto e urbanista. Nonostante l'edificio abbia subìto moltissime alterazioni nel corso del tempo dovute al cambiamento di destinazione d'uso, la facciata in cotto continua ad essere l'elemento più significativo dell'architettura originaria: percorsa da tre ordini di aperture di differente forma, si basa sull'armonia creata dal rosso del mattone e dal bianco del marmo.

Rovigo. Chiostro del Monastero degli Olivetani

Rovigo. Chiostro del Monastero degli Olivetani

Non lontano da Palazzo Roverella si trova un altro modello di palazzo rinascimentale, costruito nel 1555 su disegno di Michele Sanmicheli: Palazzo Roncale, dal nome della famiglia, da poco ascesa ai vertici dell'amministrazione della città, che ne commissionò la costruzione. L'edificio, pur nella sua semplicità, mostra tutta la sua potenza e si caratterizza per la presenza del portico bugnato ad ampie arcate del piano terra. Purtroppo, nel secolo scorso, l'edificio subì forti modifiche.

Un bel chiostro di epoca rinascimentale è, invece, quello del monastero degli Olivetani, monaci benedettini dipendenti dall'abbazia toscana di Monte Oliveto Maggiore. Il monastero ebbe origine attorno al 1200, ma fu solo nel XV secolo che venne realizzato il chiostro, impostato su esili colonne poste a reggere volte a crociera: oggi, l'edificio ospita il Museo dei Grandi Fiumi, centro di cultura e ricerca.